I sotterranei dei Gesuiti

Generalmente conosciuti come “Sotterranei dei Gesuiti“, gli ambienti che si sviluppano sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita da Giacomo Briani nel XVII secolo, da sempre attirano l’attenzione di studiosi di curiosità triestine, da Antonio Tribel nell’Ottocento, a Diego de Henriquez ai primi del Novecento, fino ai giorni nostri con alcune trasmissioni televisive locali ed a diffusione nazionale.

E il motivo di tale interesse non è tanto la vastità degli ambienti, quanto piuttosto nell’atmosfera di sottile mistero che li pervade: furono davvero sede di un Tribunale dell’Inquisizione ed al loro interno si consumarono efferate torture e delitti? O piuttosto è questa tutta una costruzione fantastica come in una storia a fumetti di Martin Mystère che proprio qui sotto trovò l’ambiente adatto per un thriller di successo?

Secondo una tradizione ben radicata in città, questi sotterranei in passato dovevano essere pure collegati con la vicina Rotonda Pancera attraverso uno stretto cunicolo che permise ad alcuni detenuti del carcere un tempo esistente nel vicino Collegio Gesuitico di guadagnare la libertà.

Camera principale sotterranea posta fra le fondamenta della 
Rotonda Pancera – Trieste (Foto Guglia)

Una rara fotografia scattata da C. Wernigg probabilmente nel 1927 , mostra adirittura un teschio e delle ossa umane riposti in una nicchia vicino all’imboccatura del pozzo allora semidistrutto: cosa celava esattamente una scena così macabra?

L’esplorazione da parte della SAS

Per caratterizzare i documenti riguardanti l’attività svolta dalla SAS all’interno dei
sotterranei è stato scelto un logo che riproduce la facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore all’interno di un cerchio, con la scritta “Progetto Sotterranei dei Gesuiti”. 

Indubbiamente dopo l’esplorazione degli speleologi della Sezione di Speleologia Urbana della S.A.S. che vi entrarono nel 1983 conducendovi tutta una serie di indagini dirette, poi descritte in dettaglio nel libro “I sotterranei di Trieste”, il mistero ne esce sicuramente un po’ ridimensionato.

Le prime esplorazioni della SAS nei Sotterranei dei Gesuiti risalgono all’anno 1983
(Foto Halupca)

Tuttavia ancora oggi la “Galleria del Gatto“, il “Segno del Trentesimo“, la “Camera Rossa“, il “Pozzo delle Anime” e la “Torre del Silenzio” continuano ad accendere la nostra curiosità di poterli vedere finalmente da vicino, anche grazie alla disponibilità della Parrocchia di Santa Maria Maggiore che li ha aperti al pubblico per una visita consapevole.

I misteriosi “Sotterranei del Gesuiti” sono oggi visitabili in tutta sicurezza (previo appuntamento in ufficio parrochiale) e una serie di pannelli esplicativi preparati dalla Sezione di Speleologia Urbana della S.A.S. introducono il visitatore nell’atmosfera di un tempo, alla scoperta di un significativo tassello di storia cittadina

L’itinerario dei “Sotterranei dei Gesuiti” è stato allestito nel 2006 per volontà del Parroco di Santa Maria Maggiore Don Nino Angeli, in collaborazione con Armando Halupca direttore della Sezione di Speleologia Urbana della Società Adriatica di Speleologia.

All’iniziativa di ripristino e valorizzazione hanno collaborato i seguenti volontari: Isabella Abbona, Cristian Duro, Marco Gubertini, Paolo Guglia, Armando Halupca, Enrico Halupca, Valeria Iaccarini e Paolo Zerial.

Ai recenti lavori di ampliamento del percorso di visita hanno collaborato anche Franco Bidoli, Federico Bidoli, Elisa Babic, Francesca Midena, Piero Slama, Marco Restaino e Mirella.

Informazioni e prenotazioni visite:

Ufficio parrocchiale di Santa Maria Maggiore
via del Collegio n. 6,  Trieste
Telefono: 040 632920
Lunedì – mercoledì – venerdì, ore 9-11.

 telefono n. 040 632920, lunedì – mercoledì – venerdì, ore 9-11.

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I soci della Società Adriatica di Speleologia si ritrovano ogni giovedì sera alle ore 21:00 presso la sede sociale di via Rossetti n. 59/a a Trieste.

L’ingresso è libero per tutti gli appassionati ed a chi è interessato a conoscere le nostre attività.

 

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