Semeraro Rino, Dambrosi Sergio (2009) – Walter Maucci (1922-1995): speleologo scienziato triestino. Scritti memorialistici e celebrativi

Società Adriatica di Speleologia, Trieste

Lo spunto per realizzare una pubblicazione che raccogliesse scritti vari, memorialistici e celebrativi, per ricordare il grande speleologo triestino Walter Maucci, è nato pensando all’opportunità di posizionare sul fondo dell’abisso di Trebiciano una targa a ricordo della straordinaria impresa del superamento del sifone d’entrata del Timavo ipogeo, di cui Walter Maucci fu uno degli artefici.

L’idea iniziale di questa pubblicazione, però, è venuta ad alcuni vecchi speleologi della Sezione Geo-speleologica della Società Adriatica di Scienze – quelli della cosiddetta “seconda generazione” (quella degli anni ’60) – e fu subito raccolta dalla Società Adriatica di Speleologia che n’è l’erede, in continuità di persone, scopi ed intenti, essendovi l’intera “storica” struttura confluita.

Walter Maucci si può considerare l’ultimo dei grandi speleologi triestini, nessuno, come lui, coniugò e rappresentò con tanta autorevolezza la figura dell’esploratore scienziato. Fu tra i fondatori della Società Speleologica Italiana, fu lo speleologo che lanciò una nuova visione della speleogenesi; acclamato nei congressi nazionali ed internazionali, fu uno dei migliori rappresentanti della speleologia italiana a livello mondiale. La sua notorietà raggiunse le massime vette tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, ormai dello scorso secolo, quando fu nominato Libero docente di Speleologia dall’Università di Bologna e pubblicò sul Bollettino della Società Adriatica di Scienze, su Le Grotte d’Italia e sugli Atti del 2° Congresso Internazionale di Speleologia, tutta una serie di lavori, concatenati, che costituivano il compendio delle sue ricerche di geomorfologia, speleogenesi ed idrogeologia carsica. La sua forza, oltre a quella derivante dall’aver portato originali scoperte scientifiche, nuove ipotesi e teorie, a quel tempo straordinarie e avanzatissime, era l’aver prodotto, in un gruppo grotte, una sinergia totale tra esplorazione e ricerca scientifica. Un’azione che mai più si ripeté, come a quel tempo (almeno a Trieste, ma, in effetti, in tutta Italia) e che consenti, in anni ormai lontani, alla nostra speleologia di essere tra le prime del mondo.

Il download è costituito da una copertina e 150 pagine di testo.